Centro Storico

  • Piazza Italia.jpg
  • Catt. San Nicola.jpg

Città e Paesi > Sassari

                                     

Centro Storico

Ebbe origine ai tempi del Giudicato del Logudoro, dall'insediamento dei profughi da Torres che erano scappati dalla costa per paura delle incursioni saracene.

Sassari ben presto si sviluppò, diventando curatoria giudicale.

Agli inizi del XIII sec. era una fiorente villa che si volle amministrare come comune autonomo. Cadde però sotto il dominio ora dei Pisani ora dei Genovesi, ma nel 1294 diventò repubblica con propri statuti. Nel 1323 fu conquistata dagli Aragonesi, ai quali cercò di ribellarsi, ma poi ne accettò il dominio. Sotto il dominio aragonese ottenne il titolo di Città Regia.

ln epoca spagnola fu capitale dell' Inquisizione in Sardegna. Nel 1527 fu devastata dalle truppe francesi di Orsini e di Doria e poi fu ripresa dagli Spagnoli. Nel 1720 passò ai Savoia, sotto i quali scoppiarono i moti antifeudali di Giovanni Maria Angioy. Dopo quel periodo la città ha seguito le sorti della Sardegna sotto l' Italia e si è ingrandita, sviluppandosi con moderne costruzioni.

 

Sassari è la seconda città della Sardegna per popolazione, dopo Cagliari, dalla quale la divide una simpatica rivalità campanilistica.

Ha circa 130.000 abitanti e la contraddistingue una vivacità notevole dovuta anche alla proverbiale malizia ed ironia dei suoi abitanti.

A Sassari sono nati e cresciuti importanti esponenti della Repubblica Italiana ed è la città dove è nata la prima Università della Sardegna.

 

Non sono trascurabili anche alcune bellezze cittadine facilmente rintracciabili per le dimensioni tutto sommato ridotte della città.

Iniziamo da piazza Italia, il salotto cittadino orgoglio dei sassaresi, con il monumento a Vittorio Emanuele Il e l'imponente palazzo della Provincia al cui interno si trova una serie di affreschi del pittore siciliano Giuseppe Sciuti.

 

Il Museo Nazionale G. A. Sanna, dono allo Stato di una benemerita famiglia sassarese. Si divide in tre sezioni: la sezione Archeologica, la sezione Etnografica e la Pinacoteca.

La sezione Archeologica riunisce reperti provenienti da importanti scavi quali Anghelu Ruju, Monte d'Accoddi e Mandra Antine. Interessante e razionale la divisione degli oggetti per epoche. Ricchissima la sala dedicata all'età del rame ed alla prima età del bronzo, con bellissime collane provenienti da Arzachena, Alghero e Porto Torres. Altrettanto interessante e copiosa è la raccolta di ceramiche di età pre-nuragica. Al primo piano del nuovo edificio sono raccolti tutti i reperti relativi all'età nuragica. Questa collezione può darci uno splendido quadro di quella civiltà che ancora oggi rimane l'espressione più tipica e caratterizzante di tutta la storia sarda. Vi troviamo vari tipi di modellini di nuraghe, i bronzetti ed i vasi provenienti dal nuraghe La Prisciona. Tornando al piano terra del Museo troviamo le sale dedicate all'età punica, con reperti provenienti dagli scavi di Tharros, Olbia e Cagliari, ed all'età romana, caratterizzate dall'esposizione di ricchi mosaici e di statue che incantano per la loro squisita fattura. Ricchissimo anche il medagliere, dove abbondano monete coniate dai vari popoli che si sono succeduti nel dominio dell'isola.

 

Molto gradevole risulta la visita alla Sezione Etnografica, donata da Gavino Clemente, dove sono raccolte le testimonianze più notevoli della vita, del folclore e della civiltà sarda. Una curiosità da non perdere è la raccolta d'armi sarde dei secoli scorsi.

 

Ultima sezione del Museo è la Pinacoteca, che racchiude opere di pittori sardi e stranieri, tra cui Biasi, Strozzi, Guercino e Marghinotti.

 

Altra meta obbligata è la Fonte del Rosello, una costruzione in stile barocco, con quattro statue rappresentanti le 4 stagioni, un tempo la maggiore fonte di approvvigionamento idrico della città.

 

Il Duomo di Sassari è stato edificato nel XIII secolo, ricostruito verso il 1500 ed è dedicato a San Nicola, si distingue soprattutto per la bella facciata in stile coloniale spagnolo. Al suo interno si può ammirare una serie di ottimi dipinti tra cui la Madonna del Bosco, copia di un quadro fiorentino eseguita da un pittore sardo del 500, un'ultima cena di G. Marghinotti e la " Madonna dell'umiltà" di un pittore nizzardo. Meritano attenzioni anche il fonte battesimale, la bella cupola centrale e il Mausoleo di Placido Benedetto di Savoia. Annesso, il Museo del Tesoro del Duomo, con preziosi paramenti locali e spagnoli.

Altre due belle chiese sono Santa Maria di Betlem del XIII secolo con un bel portale e una Madonna col Bambino, fine gruppo ligneo del '300, la chiesa del Convento di San Pietro di Silki di forma romanica con un pittoresco campanile e una scultura lignea aragonese detta Madonna delle Grazie.

 

A Sassari si tengono due tra le maggiori manifestazioni folcloristiche isolane: la Cavalcata Sarda e la festa de "Li Candeleri", non mancate di assistervi, se vi si presenta l'occasione.

Ebbe origine ai tempi del Giudicato del Logudoro, dall'insediamento dei profughi da Torres che erano scappati dalla costa per paura delle incursioni saracene.

Sassari ben presto si sviluppò, diventando curatoria giudicale.

Agli inizi del XIII sec. era una fiorente villa che si volle amministrare come comune autonomo. Cadde però sotto il dominio ora dei Pisani ora dei Genovesi, ma nel 1294 diventò repubblica con propri statuti. Nel 1323 fu conquistata dagli Aragonesi, ai quali cercò di ribellarsi, ma poi ne accettò il dominio. Sotto il dominio aragonese ottenne il titolo di Città Regia.

 

ln epoca spagnola fu capitale dell' Inquisizione in Sardegna. Nel 1527 fu devastata dalle truppe francesi di Orsini e di Doria e poi fu ripresa dagli Spagnoli. Nel 1720 passò ai Savoia, sotto i quali scoppiarono i moti antifeudali di Giovanni Maria Angioy. Dopo quel periodo la città ha seguito le sorti della Sardegna sotto l' Italia e si è ingrandita, sviluppandosi con moderne costruzioni.

 

Sassari è la seconda città della Sardegna per popolazione, dopo Cagliari, dalla quale la divide una simpatica rivalità campanilistica.

Ha circa 130.000 abitanti e la contraddistingue una vivacità notevole dovuta anche alla proverbiale malizia ed ironia dei suoi abitanti.

A Sassari sono nati e cresciuti importanti esponenti della Repubblica Italiana ed è la città dove è nata la prima Università della Sardegna.

 

Non sono trascurabili anche alcune bellezze cittadine facilmente rintracciabili per le dimensioni tutto sommato ridotte della città.

Iniziamo da piazza Italia, il salotto cittadino orgoglio dei sassaresi, con il monumento a Vittorio Emanuele Il e l'imponente palazzo della Provincia al cui interno si trova una serie di affreschi del pittore siciliano Giuseppe Sciuti.

 

Il Museo Nazionale G. A. Sanna, dono allo Stato di una benemerita famiglia sassarese. Si divide in tre sezioni: la sezione Archeologica, la sezione Etnografica e la Pinacoteca.

La sezione Archeologica riunisce reperti provenienti da importanti scavi quali Anghelu Ruju, Monte d'Accoddi e Mandra Antine. Interessante e razionale la divisione degli oggetti per epoche. Ricchissima la sala dedicata all'età del rame ed alla prima età del bronzo, con bellissime collane provenienti da Arzachena, Alghero e Porto Torres. Altrettanto interessante e copiosa è la raccolta di ceramiche di età pre-nuragica. Al primo piano del nuovo edificio sono raccolti tutti i reperti relativi all'età nuragica. Questa collezione può darci uno splendido quadro di quella civiltà che ancora oggi rimane l'espressione più tipica e caratterizzante di tutta la storia sarda. Vi troviamo vari tipi di modellini di nuraghe, i bronzetti ed i vasi provenienti dal nuraghe La Prisciona. Tornando al piano terra del Museo troviamo le sale dedicate all'età punica, con reperti provenienti dagli scavi di Tharros, Olbia e Cagliari, ed all'età romana, caratterizzate dall'esposizione di ricchi mosaici e di statue che incantano per la loro squisita fattura. Ricchissimo anche il medagliere, dove abbondano monete coniate dai vari popoli che si sono succeduti nel dominio dell'isola.

 

Molto gradevole risulta la visita alla Sezione Etnografica, donata da Gavino Clemente, dove sono raccolte le testimonianze più notevoli della vita, del folclore e della civiltà sarda. Una curiosità da non perdere è la raccolta d'armi sarde dei secoli scorsi.

 

Ultima sezione del Museo è la Pinacoteca, che racchiude opere di pittori sardi e stranieri, tra cui Biasi, Strozzi, Guercino e Marghinotti.

 

Altra meta obbligata è la Fonte del Rosello, una costruzione in stile barocco, con quattro statue rappresentanti le 4 stagioni, un tempo la maggiore fonte di approvvigionamento idrico della città.

 

Il Duomo di Sassari è stato edificato nel XIII secolo, ricostruito verso il 1500 ed è dedicato a San Nicola, si distingue soprattutto per la bella facciata in stile coloniale spagnolo. Al suo interno si può ammirare una serie di ottimi dipinti tra cui la Madonna del Bosco, copia di un quadro fiorentino eseguita da un pittore sardo del 500, un'ultima cena di G. Marghinotti e la " Madonna dell'umiltà" di un pittore nizzardo. Meritano attenzioni anche il fonte battesimale, la bella cupola centrale e il Mausoleo di Placido Benedetto di Savoia. Annesso, il Museo del Tesoro del Duomo, con preziosi paramenti locali e spagnoli.

 

Altre due belle chiese sono Santa Maria di Betlem del XIII secolo con un bel portale e una Madonna col Bambino, fine gruppo ligneo del '300, la chiesa del Convento di San Pietro di Silki di forma romanica con un pittoresco campanile e una scultura lignea aragonese detta Madonna delle Grazie.

 

A Sassari si tengono due tra le maggiori manifestazioni folcloristiche isolane: la Cavalcata Sarda e la festa de "Li Candeleri", non mancate di assistervi, se vi si presenta l'occasione.

Sassari Centro Storico

Sassari Centro Storico

JSONP 实例