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Dal Neolitico ai Fenici 

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Invito alla Sardegna                                                                                 Dai Punici ai Giudicati                                                                                     Dalle Repubbliche Marinare all'Autonomia

 

Dal Neolitico ai Fenici 

Pur essendo una terra geologicamente molto antica, la Sardegna fu popolata solo nel periodo neolitico, vale a dire nella tarda età  della pietra, da genti venute da lontano che si cibavano dei prodotti spontanei della vegetazione naturale e praticavano anche la caccia e la pesca.

 

Gli strumenti occorrenti per le loro limitate attività  pratiche erano ottenuti dalle schegge della roccia vulcanica detta ossidiana e dall'argilla per la confezione dei rustici recipienti di terracotta. Questi primi insediamenti si verificarono ovviamente in prossimità  delle coste, ma da qui i primi abitatori si spostarono nelle zone interne dell'isola dove praticarono la pastorizia e l'agricoltura e costruirono le prime capanne per abitazioni familiari.

 

Essi avevano una misteriosa religione: veneravano la dea-madre ed il dio-toro, simboli della vita e della fecondità, ma praticavano anche il culto per i morti che riponevano entro grotticelle scavate nella roccia, dette domus de janas.

 

Verso la metà  del Il millennio a.C. arrivarono in Sardegna altre genti dall'Oriente, si diffusero in tutta la regione e costruirono con grossi blocchi di pietra in stile megalitico quelle grandiose torri troncoconiche dette Nuraghi in punti elevati e collegate a vista.

Pur essendo una terra geologicamente molto antica, la Sardegna fu popolata solo nel periodo neolitico, vale a dire nella tarda età  della pietra, da genti venute da lontano che si cibavano dei prodotti spontanei della vegetazione naturale e praticavano anche la caccia e la pesca.

 

Gli strumenti occorrenti per le loro limitate attività  pratiche erano ottenuti dalle schegge della roccia vulcanica detta ossidiana e dall'argilla per la confezione dei rustici recipienti di terracotta. Questi primi insediamenti si verificarono ovviamente in prossimità  delle coste, ma da qui i primi abitatori si spostarono nelle zone interne dell'isola dove praticarono la pastorizia e l'agricoltura e costruirono le prime capanne per abitazioni familiari.

Complesso nuragico di Palmavera - Alghero

Essi avevano una misteriosa religione: veneravano la dea-madre ed il dio-toro, simboli della vita e della fecondità, ma praticavano anche il culto per i morti che riponevano entro grotticelle scavate nella roccia, dette domus de janas.

 

Verso la metà  del Il millennio a.C. arrivarono in Sardegna altre genti dall'Oriente, si diffusero in tutta la regione e costruirono con grossi blocchi di pietra in stile megalitico quelle grandiose torri troncoconiche dette Nuraghi in punti elevati e collegate a vista.

Antica città di Cornus - Cuglieri

All'ombra di queste imponenti costruzioni si sviluppò  una civiltà  di arte, di lavoro, di cultura e di moralità  che si distinse nella pastorizia e nell'agricoltura, nell' uso dei metalli e nell'architettura.

 

Le genti nuragiche praticarono il culto delle acque sorgive nei templi a pozzo e veneravano i loro antenati nelle tombe dei giganti, offrendo alle loro divinità  le vivide statuette di bronzo raffiguranti uomini, animali, navicelle e totem, tutti oggetti di notevole valore artistico.

Tomba dei giganti Li Lolghi - Arzachena

Dopo il Mille a.C. arrivarono nell'isola i Fenici che fondarono alcune città  marinare lungo la costa sud-occidentale per favorire i loro traffici commerciali, attuando con gli indigeni un'attiva e pacifica politica di scambio di merci.

 

I centri più  importanti di questa influenza fenicia furono Nora, Karalis, Sulci, Tharros, Bithia e Cornus.

All'ombra di queste imponenti costruzioni si sviluppò  una civiltà  di arte, di lavoro, di cultura e di moralità  che si distinse nella pastorizia e nell'agricoltura, nell' uso dei metalli e nell'architettura.

 

Le genti nuragiche praticarono il culto delle acque sorgive nei templi a pozzo e veneravano i loro antenati nelle tombe dei giganti, offrendo alle loro divinità  le vivide statuette di bronzo raffiguranti uomini, animali, navicelle e totem, tutti oggetti di notevole valore artistico.

 

Dopo il Mille a.C. arrivarono nell'isola i Fenici che fondarono alcune città  marinare lungo la costa sud-occidentale per favorire i loro traffici commerciali, attuando con gli indigeni un'attiva e pacifica politica di scambio di merci.

 

I centri più  importanti di questa influenza fenicia furono Nora, Karalis, Sulci, Tharros, Bithia e Cornus.

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